San Barbaziano a Bologna: alla scoperta della storia e dell’opera di Per Barclay

Contenuti dell'articolo

L’apertura al pubblico dell’ex chiesa di San Barbaziano segna un importante traguardo per la cultura bolognese, offrendo l’opportunità di esplorare una nuova installazione artistica recante la firma di Per Barclay.

un’installazione artistica di per barclay

Negli ultimi giorni, l’ex chiesa, situata all’angolo tra via Cesare Battisti e via Barberia, ha riaperto i battenti dopo un accurato restauro conservativo. Fino a domenica, i visitatori possono contemplare l’opera ‘La Strage degli Innocenti’, che invita alla riflessione e alla scoperta della storia di Bologna. L’installazione si trova nel cuore di questa chiesa sconsacrata, la cui storia è segnata da molteplici vicende religiose e architettoniche, nonché da usi vari, tra cui quello di officina per automobili.

la storia della chiesa e del suo architetto

Il progetto di ristrutturazione fu affidato all’architetto Pietro Fiorini (Bologna 1539-1629), il quale tra il 1608 e il 1612 ricostruì l’edificio per soddisfare le nuove direttive di culto stabilite dal Concilio di Trento, sostituendo la precedente chiesa. Il podcast ‘Il Resto di Bologna’ approfondisce la storia di questo importante luogo, insieme ai gli interventi dell’architetto Fiorini.

l’opera di per barclay

Entrando dall’ingresso di via Cesare Battisti, ci si trova all’interno di una navata unica, decorata con otto cappelle laterali. L’artista norvegese Per Barclay, nato nel 1955, ha creato un’opera in dialogo con la Pinacoteca Nazionale, dove ha fotografato il celebre dipinto di Guido Reni, ‘La strage degli innocenti’ (1611). Il riflesso capovolto del dipinto, esposto in una stampa appesa sopra una base riempita di olio esausto, rappresenta un forte contrasto visivo e tematico.

il significato dell’opera

Barclay vuole rendere più intenso il significato della scena, che narra un tragedia attuale. La base, pur essendo realizzata con un materiale repulsivo, rappresenta l’apparenza delle cose e stimola una profonda riflessione sull’assurdità del massacro. L’intervento si combina perfettamente con i muri scrostati della chiesa, arricchiti da un design architettonico moderno, grazie agli infissi in corten e ottone brunito.

un legame con la storia bolognese

Questa iniziativa non solo restituisce importanza alla figura di Pietro Fiorini, ma anche alla storia stessa della città di Bologna. Fiorini, noto per diversi progetti significativi, dovette affrontare un grave rischio nel 1599 a causa del crollo della volta di San Pietro, perseguito da un’ingiusta accusa. La curatrice del restauro, Denise Tamborrino, insieme a Patrizia Cirino, ha contribuito a portare alla luce queste storie, creando un legame indissolubile tra passato e presente.