Riapertura del Cassero a Santo Stefano: Polemiche e Proteste da Atlantide

scontro tra attivismo e arte

La controversia legata allo sgombero del Cassero di Porta Santo Stefano, avvenuto dieci anni fa, continua a suscitare forti emozioni e discussioni. Recentemente, la riapertura di questo spazio per ospitare una mostra dell’artista Gabrielle Goliath nell’ambito della rassegna Art City ha fatto riemergere le tensioni con le attiviste di Atlantide. Queste ultime hanno definito l’iniziativa come un tentativo vergognoso di ignorare un conflitto ancora in corso.

dettagli sull’evento

L’evento avrà luogo dal 6 al 16 febbraio, segnando la prima apertura del palazzo dal 9 ottobre 2015. Le attiviste di Atlantide, unitamente al Laboratorio Smaschieramenti, hanno espresso preoccupazioni sul fatto che Goliath non fosse a conoscenza del fatto che quello spazio fosse rimasto vuoto a causa di uno sgombero. Hanno sottolineato come ciò rappresenti un tentativo politico di eliminare l’attivismo queer, femminista e punk dal quartiere.

le reazioni di atlantide

Nel comunicato di Atlantide, le attiviste hanno affermato di sentire una forte vicinanza con le tematiche affrontate dalla mostra, esprimendo però la loro intenzione di non permettere che lo spazio venga “neutralizzato”. Questo accade per garantire che l’evento culturale non dissimuli la realtà e le lotte che continuano a persistere nella comunità. Sono emersi così due fronti: uno pro arte e inclusività, e l’altro contrario alla banalizzazione delle questioni sociali e politiche.

posizioni in conflitto

  • Gabrielle Goliath – artista
  • Attiviste di Atlantide
  • Laboratorio Smaschieramenti