La Pietra d’Inciampo: La Storia di Arpad Weisz, Allenatore del Bologna e le Sue Sfide
La pietra d’inciampo per Arpad Weisz posta in via Valeriani 39 a Bologna
Commemorazione del Giorno della Memoria a Bologna
Il 27 gennaio 2025, Bologna ha ospitato varie iniziative in onore del Giorno della Memoria, un momento significativo per ricordare le vittime della Shoah. Tra le manifestazioni, una cerimonia presso la sinagoga ha visto la partecipazione di diverse personalità, tra cui:
- Michele de Pascale – Presidente della Regione Emilia-Romagna
- Matteo Lepore – Sindaco di Bologna
- Daniele De Paz – Presidente della comunità ebraica di Bologna
Tributo ad Arpad Weisz
Nel corso delle celebrazioni, è avvenuta una commemorazione intitolata all’allenatore del Bologna Arpad Weisz, precisando la sua residenza in via Valeriani 39, dove è stata posata una pietra di inciampo. Questo gesto vuole onorare l’allenatore rossoblù, noto per aver conquistato due scudetti consecutivi nel 1936 e nel 1937, oltre al Trofeo delle Esposizioni di Parigi nel 1937.
La tragedia personale di Weisz
Arpad Weisz, di origine ebraica, fu costretto a lasciare l’Italia nel 1938 a causa delle leggi razziali. Si rifugiò in Olanda con la moglie Elena e i figli Roberto e Clara, ma la famiglia fu successivamente arrestata e deportata ad Auschwitz. Nel 1942, tutti furono uccisi nelle camere a gas, mentre Weisz morì di stenti due anni dopo.
Messaggio del Bologna FC
In occasione della commemorazione, il Chief Executive Officer del Bologna FC, Claudio Fenucci, ha dichiarato: “Ricordiamo uno dei più vincenti nella storia del Bologna e un grande innovatore nel mondo del calcio. È fondamentale affrontare e combattere ogni forma di discriminazione, non solo durante il Giorno della Memoria, ma in ogni giorno dell’anno”.