Firme contro la Città 30: Fratelli d’Italia lancia l’allerta su questa misura ideologica

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La questione relativa al referendum consultivo contro la Città 30 ha raggiunto un momento cruciale a Bologna. Fratelli d’Italia ha organizzato un evento in piazza Galvani per raccogliere le ultime firme necessarie per avviare la consultazione, fissando come obiettivo novemila sottoscrizioni. La scadenza per la raccolta firme si avvicina, essendo previsto il termine per sabato prossimo. Questa iniziativa mira a sondare l’opinione dei cittadini riguardo ai nuovi limiti di velocità, fissati a 30 chilometri orari in diverse zone della città, decisione adottata dalla giunta guidata da Lepore.

Incontro con i rappresentanti politici

Durante questo momento decisivo per la raccolta firme, erano presenti vari esponenti del partito, tra cui:

  • Galeazzo Bignami, capogruppo alla Camera
  • Marco Lisei, senatore
  • Stefano Cavedagna, eurodeputato
  • Consiglieri comunali e di quartiere

Critiche alla Città 30

Il capogruppo Galeazzo Bignami ha espresso forte critica nei confronti della misura, definendola ideologica e affermando che non è stata attuata in modo efficace. Ha sottolineato che la cantierizzazione ha reso complessa la circolazione in città, suggerendo la necessità di rivedere il provvedimento, poiché ciò influisce negativamente sul diritto alla mobilità dei cittadini.

Osservazioni sull’efficacia delle misure

Il punto di vista di Stefano Cavedagna ha enfatizzato come i dati presentati da Lepore siano parziali e fuorvianti. Ha evidenziato che le statistiche inerenti ai sinistri stradali dal 2013 rimangono simili a quelle attuali, portando l’attenzione sul fatto che molti incidenti derivano da conducenti in stato di ebbrezza o privi di patente.

Polemiche sul nuovo presidente dell’Osservatorio regionale

Non sono mancate controversie riguardo le recenti dichiarazioni di Marco Pollastri, nuovo presidente dell’Osservatorio regionale per l’educazione alla sicurezza stradale, il quale ha promosso la Città 30 come modello da adottare in tutta la regione. Marco Lisei ha contestato questa scelta, suggerendo che Pollastri sia un presidente politico e non neutro, a differenza di ciò che dovrebbe rappresentare questo organismo.