Palette di colori e segreti: la Cappella dei carcerati di Palazzo Re Enzo rivela il genio di David Tremlett

Il Palazzo Re Enzo di Bologna custodisce una storia affascinante legata alla Cappella di Santa Maria dei Carcerati, un luogo di grande significato spirituale. Questa cappella fu edificata nel 1371 per volere del vicario pontificio Anglico de Grimoard, con l’intento di offrire conforto a coloro che erano rinchiusi nel vicino Palazzo del Capitano. Sebbene l’esistenza della cappella fosse nota, il suo valore fu riscoperto solo nel 1912 dopo i lavori di restauro diretti da Alfonso Rubbiani.

la riscoperta della cappella

Nel 1912, durante il restauro, riemerse lo stemma del cardinale Anglico, ma, nel corso dei decenni, la cappella cadde nuovamente nell’oblio. Fu solo nel 2003 che l’artista inglese David Tremlett restituì nuovo splendore alla cappella. Questa operazione portò a una fusione tra l’arte antica e l’astrattismo contemporaneo, concretizzandosi nell’opera intitolata New Light, espressione del suo approccio al wall drawing.

l’opera di david tremlett

Tremlett, artista di 1945, è noto per le sue opere che decorano sia edifici moderni che storici. Nel contesto della Cappella di Santa Maria dei Carcerati, ha saputo coniugare l’eredità artistica del passato con linguaggi attuali, creando un’atmosfera di rinnovamento e riflessione. Recentemente, l’artista ha tenuto un incontro presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, permettendo un approfondimento della sua opera.

le figure chiave

Nel racconto di questa storia artistica, emergono alcune personalità significative:

  • Anglico de Grimoard – Vicario pontificio
  • Alfonso Rubbiani – Restauratore della cappella nel 1912
  • David Tremlett – Artista contemporaneo
  • Ginevra Grigolo – Gallerista che ha introdotto Tremlett a Bologna
  • Accademia di Belle Arti – Luogo di incontro con Tremlett