Oliviero Toscani a Bologna: viaggio tra gli scatti iconici che hanno cambiato la città

Oliviero Toscani, indiscutibile protagonista della fotografia contemporanea in Italia, è scomparso a 82 anni a Cecina. La sua opera ha lasciato un segno indelebile nel panorama artistico, caratterizzato da un’incredibile capacità di comunicare temi sociali attraverso le immagini. La riflessione su Toscani, da parte di Davide Ferrari, direttore artistico di Casadeipensieri, evidenzia un “orizzonte di ottimismo” in contrapposizione alle difficoltà del mondo attuale, dove il suo messaggio di speranza continua a risuonare.

Il fotografo, noto per il suo uso innovativo del colore e della luce, ha affrontato anche la malattia, l’amiloidosi, continuando sulla sua strada di denuncia sociale e creativa. Ferrari lo descrive come un “rodomonte”, ma con un cuore gentile, un uomo di grande apertura.

le interazioni con il mondo comunista

Le apparizioni di Toscani alla Festa dell’Unità sono state memorabili. Nel 1993, ha presentato una mostra con i volti di compagne e compagni, i cui ritratti in bianco e nero sono stati affissi lungo il percorso della manifestazione, portando alla ribalta le famose “Facce da comunisti”. Questo progetto ha cambiato l’immagine dell’evento, accentuando l’importanza della diversità come ricchezza.

Un ricordo vivido

Nel 2007, Toscani tornò alla Festa dell’Unità, ospite della Casadeipensieri, insieme a nomi illustri come:

  • Emanuele Pirella
  • Mario Monicelli
  • Sergio Zavoli
  • Tullia Zevi
  • Edgar Morin
  • Massimo D’Alema

Durante l’incontro dal titolo “Cultura e creatività per il futuro dell’Italia”, la scena evocava le commedie di Jacques Tati, con la personalità di Toscani che brillava.

la mostra a palazzo albergati

Nel 2022, Toscani ha inaugurato una mostra a Palazzo Albergati, intitolata ‘Oliviero Toscani. 80 anni da situazionista’ a cura di Nicolas Ballario. In questa occasione, il maestro ha spiegato il suo approccio, definendosi un situazionista, per il quale l’immagine nasce dall’osservazione della realtà. La mostra si è aperta con uno scatto iconico del 1973, raffigurante il fondoschiena della sua compagna con i jeans Jesus e la scritta provocatoria ‘Chi mi ama, mi segua’.

Tra i cento scatti esposti, molti provengono da un’importante collezione, tra cui opere di grandi maestri come:

  • Henri Cartier-Bresson
  • Robert Doisneau
  • George Capa
  • Horst P. Horst

Toscani ha dichiarato che “L’arte è stata uccisa dalle gallerie” e ha criticato il mercato dell’arte per la sua inaccessibilità.