Bologna e la lotta della banda dei Robin Hood: I bed & breakfast sotto attacco per il diritto alla casa

Recenti eventi in diverse città italiane, tra cui Bologna, hanno visto l’emergere della banda dei Robin Hood, un gruppo attivista impegnato nella contestazione del fenomeno dei bed & breakfast e nella difesa del diritto all’abitare. Nella notte, manifesti con istruzioni per atti di sabotaggio fai da te, insieme al cappello del celebre ladro di ricchi, sono stati affissi in numerosi quartieri del paese. Inoltre, sono stati attaccati colla e sticker sugli smart locker, dispositivi utilizzati dagli ospiti per accedere a camere o appartamenti affittati.

Messaggi di protesta

I manifesti, affissi da Nord a Sud, esprimono chiari messaggi contro la situazione abitativa: “Non è una questione di sicurezza. Non è una questione di decoro. La casa è un diritto, non una gallina dalle uova d’oro.” Questa mobilitazione ha colpito diverse città, inclusa Reggio Emilia, creando una risposta coordinata agli appelli degli attivisti. La critica sollevata riguarda un modello turistico che, secondo i membri della banda, “alimenta le disuguaglianze, nega diritti e favorisce la speculazione”. Questa questione è particolarmente rilevante a Bologna, dove persistono problemi significativi di emergenza abitativa.

Il problema del turismo e l’emergenza abitativa

La crescita del turismo a Bologna ha portato a situazioni controverse, incluse le lamentele per casi come quello di un mini appartamento affittato a 600 euro, considerato inadeguato per viverci. Secondo gli attivisti, l’emergenza casa è un problema nazionale che richiede interventi decisivi da parte del governo. “Gli effetti negativi del turismo non sono altro che un riflesso di un sistema che non tutela il diritto alla casa dei propri cittadini,” affermano gli attivisti. È stata lanciata una critica diretta alla Ministra Santanché, con l’impegno a continuare le azioni di protesta fino a quando non si riceveranno risposte concrete relative alle problematiche legate al turismo.