Capodanno Sicuro: Musica, Bottiglie e i Rischi dei Petardi per i Giovani

Tradizionali festeggiamenti di Capodanno a Bologna si sono svolti con grande fervore, richiamando migliaia di persone in piazza. Questa notte di celebrazioni ha portato con sé episodi di eccesso, con la registrazione di trentotto malori legati all’abuso di alcol, di cui un terzo coinvolgeva ragazzi tra i 12 e i 17 anni.

incidenti e malori durante le celebrazioni

Fin dalle prime ore del pomeriggio del 31 dicembre e fino all’alba del nuovo anno, Bologna è stata teatro di continui botti e esplosioni, contravvenendo alle normative vigenti. I festeggiamenti hanno visto l’impiego di petardi di varie dimensioni e fuochi d’artificio in diverse aree della città. Tra le conseguenze di tali eccessi, si segnala un grave incidente che ha visto coinvolto un giovane dodicenne di origine kosovara, che ora rischia di perdere un occhio. L’episodio si è verificato al Pilastro, dove il ragazzino, mentre giocava con coetanei, è caduto su un petardo in esplosione.

Le richieste di soccorso sono state numerose:

  • 123 in città
  • 209 nella provincia
  • 55 incidenti per traumi (26,3%)
  • 48 casi di intossicazione da alcol (23%)

In particolare, il servizio sanitario è intervenuto in sei incidenti stradali e dodici aggressioni, evidenziando un quadro allarmante legato all’abuso di alcol tra i giovani.

risposta dei servizi e misure di sicurezza

La presenza dell’Ausl in piazza Maggiore ha garantito un pronto intervento, con 24 persone soccorse e 10 gestite presso il Posto Medico Avanzato, prevalentemente per intossicazione alcolica e traumi. La vigilanza è stata assicurata da un intervento coordinato di circa cento operatori delle forze dell’ordine dislocati nei punti di accesso e lungo le vie della città. Contestualmente, i carabinieri hanno emesso multe e denunce per guida in stato di ebbrezza.

incidenti e vandalismo

I vigili del fuoco sono stati impegnati a domare vari incendi, principalmente a cassonetti, danneggiati da atti vandalici con petardi. Nonostante l’ordinanza che prevedeva sanzioni pecuniarie per chi fosse stato sorpreso in possesso di tali articoli, il divieto è stato ampiamente ignorato.