Scopri perché l’integrativo è utile per alcuni ma non per tutti
andamento della contrattazione a bologna nel 2023
Nel corso del 2023, i dipendenti del settore privato a Bologna hanno beneficiato di un incremento significativo in termini di retribuzione, pari a 205 milioni di euro. Questo aumento è attribuito alla contrattazione di secondo livello, che ha consentito a ciascun lavoratore di ottenere circa 2.000 euro lordi aggiuntivi all’anno. I dati provengono dalla Cgil di Bologna, che ha monitorato 481 imprese con oltre 50 dipendenti.
benefici e condizioni lavorative
L’analisi evidenzia che le aziende coinvolte hanno garantito una retribuzione media annuale maggiore di circa 2.000 euro, integrata da circa 200 euro in welfare e da permessi, flessibilità e altri diritti. Questi miglioramenti interessano 64.926 dei 101.212 lavoratori del settore privato nel territorio bolognese, su un totale di 381.000 nell’area metropolitana.
- 2.000 euro aggiuntivi in busta paga
- 200 euro di welfare per dipendente
- Permessi e flessibilità lavorativa
la sfida dell’inflazione
La situazione economica rimane complessa, in quanto le retribuzioni non hanno mantenuto il passo con l’inflazione, che ha registrato un incremento del 14% tra il 2022 e il 2023. I salari, invece, sono aumentati solo del 7%. Michele Bulgarelli, segretario generale della Cgil di Bologna, sottolinea che i contratti nazionali devono svolgere un ruolo cruciale nel recuperare il potere d’acquisto dei lavoratori, e che la contrattazione di secondo livello è fondamentale per la redistribuzione della ricchezza, non per compensare le mancanze del settore pubblico.
contratti e tipologie di lavoro
Dei 481 enti esaminati, ben 343 hanno stipulato contratti di secondo livello, coinvolgendo quasi 65.000 lavoratori che hanno visto aumentare la loro retribuzione. Sono osservabili anche sfide come il part-time involontario, presente in 105 aziende, con 184 imprese che non prevedono lo smart working e 100 che hanno accordi sindacali al riguardo.
benefici del welfare
Il valore complessivo del welfare aggiuntivo ammonta a 22,3 milioni di euro, traducendosi in circa 200 euro annui per ogni dipendente. Inoltre, 101 aziende adottano turni “alla bolognese”, che comportano la riduzione dell’orario di lavoro mantenendo invariato il salario, come nel caso di Lamborghini e Ima.