Rifugi di guerra: come salvare scritte e segnali preziosi della storia
bologna e la memoria della seconda guerra mondiale
Bologna ha mantenuto vivo il ricordo della sua storia, in particolare dei drammatici eventi legati alla Seconda guerra mondiale. A tal fine, alcune indicazioni storiche, come scritte e frecce, sono state restaurate e trasformate in elementi di richiamo turistico. Tali segni storici, in molti casi, hanno beneficiato del restauro eseguito dai proprietari degli edifici, contribuendo a preservare un patrimonio che non dovrebbe essere trascurato o dimenticato.
il valore del patrimonio storico
Questa porzione di storia non deve essere posta nel dimenticatoio, poiché esiste un’opportunità di riportare alla luce molti di questi elementi prima che scompaiano completamente. È fondamentale avviare un piano di restauro pubblico che si presenti come un’operazione di grande importanza per mantenere viva la memoria. Il Comune di Bologna possiede le risorse necessarie per intraprendere tale iniziativa e completare i lavori già avviati.
segnali di memoria in città
Le scritte e le indicazioni storiche, come la parola Rifugio, e le frecce indicatrici, così come le insegne in marmo che riportano i numeri telefonici per richiesta di soccorso durante le incursioni aeree, restano testimonianze tangibili degli orrori del conflitto. Alcuni esempi significativi di questi segni includono:
- Una scritta a destra del portone di Palazzo Fantuzzi in via San Vitale.
- Un’indicazione in via San Donato 40.
- Un’altra scritta rinvenibile in via de’ Carbonesi.
In particolare, la scritta Rifugio G può essere trovata su una parete nel cortile di Palazzo d’Accursio, mentre in fondo a via Marchesana si trova l’uscita di sicurezza contrassegnata dalle lettere “US”. Ulteriori tracce sono riconoscibili a Palazzo Salina in via Barberia.