Protesta dei Magistrati a Bologna: Scopri il Futuro dell’Anno Giudiziario 2025 con il Video Esclusivo

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Una forte ondata di proteste ha caratterizzato l’inaugurazione dell’anno giudiziario al distretto di Corte d’Appello di Bologna, in reazione alla riforma giudiziaria proposta. I magistrati, all’unisono, si sono ritirati dalla sala Virgo Fidelis di Palazzo Manara, sede della Legione carabinieri Emilia-Romagna, non appena è entrato il rappresentante del ministero della Giustizia, Davide Galli.

reazione dei magistrati

I magistrati, tra cui personalità di rilievo come Pasquale Liccardo, presidente del tribunale di Bologna, e Elisabetta Melotti, procuratore capo di Rimini, hanno mostrato pubblicamente il proprio dissenso indossando la coccarda tricolore. Dopo un lungo applauso, si sono allontanati, rimanendo nel cortile finché il rappresentante del governo non ha concluso il suo intervento.

gesto simbolico dei magistrati

Coloro che si trovavano al tavolo durante l’intervento di Galli hanno elevato la Costituzione e indossato la coccardina tricolore, esprimendo in questo modo il proprio sostegno alla protesta condotta dai colleghi all’esterno.

motivi della protesta

La manifestazione di dissenso è stata indirizzata contro la riforma costituzionale, con particolare attenzione alla separazione delle carriere e al sorteggio, concetti già evidenziati dal consigliere Ernesto Carbone nella sua relazione.

critiche alla riforma

Eleonora Pirillo, presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati (Anm)punitiva, affermando che non porterà miglioramenti per i cittadini. Ha evidenziato come il passaggio di alcuni processi disciplinari a un’altra corte possa compromettere l’autogoverno della magistratura, considerando il sorteggio come una grave limitazione dell’elettorato attivo e passivo.

conseguenze previste

Pirillo ha messo in guardia: “I tempi dei processi non verranno abbreviati” e ha sottolineato l’importanza di adeguate risorse umane e strumenti per migliorare l’efficienza. La questione del processo penale telematico è stata citata, con 87 presidenti di tribunali che ne hanno sospeso l’esecutività, evidenziando la non funzionalità del sistema che, secondo Pirillo, non sta contribuendo a un servizio ottimale per magistrati e cittadini.