Ondina Valla: La Campionessa Olimpica che Ha Sfida gli Stereotipi di Genere
Bologna celebra una delle sue atlete più illustri, Ondina Valla, attraverso il podcast ‘il Resto di Bologna’, reso disponibile sulle piattaforme di streaming. Nata nel 1916, Ondina ha fatto la storia dello sport italiano il 6 agosto 1936, diventando la prima donna italiana a conquistare una medaglia olimpica durante i giochi di Berlino. La sua disciplina, gli ottanta metri a ostacoli, la ha elevata a icona dell’atletica leggera. La figura di Valla è stata ulteriormente celebrata nel libro del giornalista Marco Tarozzi, intitolato Ondina. Il sorriso che ha cambiato il mondo (Minerva).
il percorso di Ondina Valla
Sin da giovane, Ondina Valla ha mostrato una ferrea determinazione e notevoli doti atletiche. Durante i campionati studenteschi bolognesi, ha gareggiato con l’amica e rivale Claudia Testoni, anch’essa atleta di spicco. A soli 13 anni, Ondina ha iniziato a farsi notare, diventando campionessa italiana assoluta l’anno seguente e conquistando un posto in Nazionale, dove indossava i colori della Virtus Atletica Bologna.
Il suo dominio nel settore sportivo si evidenzia con il primo di ben 21 record italiani, registrato con un tempo di 14 secondi negli ostacoli, rimasto imbattuto per 18 anni. Sognava di partecipare alle Olimpiadi del 1932 a Los Angeles, ma fu ostacolata da pregiudizi legati alla presenza femminile nello sport.
gli ostacoli e il trionfo olimpico
La giovane atleta ha subito pressioni e discriminazioni, come riportato nel libro di Tarozzi, in cui dichiarava: “Ero l’unica donna della squadra di atletica e mi dissero che avrei creato problemi su una nave piena di uomini.” In questo periodo, il Vaticano mostrava un forte сопротивление allo sport femminile, aspetto che ha influito sulla sua carriera sportiva. È dovuta attendere fino ai giochi del 1936 per realizzare il suo sogno olimpico, affrontando nuovamente Claudia Testoni in una finale tutta bolognese.
La tensione precede la gara, e Ondina ricorda una notte di scarso riposo e ansie muscolari. Grazie a un rimedio del commissario tecnico che le fornisce zollette di zucchero imbevute di cognac, riesce a conquistare la medaglia d’oro.
vita dopo le olimpiadi
Dopo il trionfo olimpico, Ondina Valla ha continuato a crescere professionalmente e personalmente. Nella sua vita privata, nel 1944 sposa il medico Guglielmo de Lucchi e dedicandosi all’accudimento del figlio Luigi. Si stabiliscono in Abruzzo, prima a Pescara e poi a L’Aquila, dove trasformano una villa in una clinica per la riabilitazione sportiva.
Layer per la sua determinazione da imprenditrice, Ondina ha continuato a farsi rispettare nel mondo degli affari, brillando sulla sua Dauphine Renault cabrio rossa. Riconosciuta per i suoi successi, ha partecipato a eventi della Virtus, la società che ha rappresentato con orgoglio. Nel 1997, a 80 anni, è stata accolta con un applauso caloroso durante l’evento dei 125 anni della Virtus.
un’eredità senza tempo
Ondina Valla è scomparsa nel 2006 a L’Aquila, lasciando un’eredità indelebile nel mondo dello sport e un ricordo luminoso per Bologna. La sua storia continua a ispirare le generazioni future e a far brillare il nome dell’atletica italiana.