Nuovi Detenuti alla Dozza: I Garanti Avvertono Sulla Siccità di Opportunità per i Giovani
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L’ipotesi di trasferimento di un numero significativo di detenuti dagli istituti minorili alla Dozza di Bologna ha suscitato serie preoccupazioni tra le istituzioni competenti e i garanti dei diritti dei detenuti. Questa proposta si aggiunge a una situazione di sovraffollamento già critica all’interno della struttura carceraria.
situazione attuale della Dozza
Il carcere della Dozza attualmente ospita circa 850 detenuti, mentre la capienza prevista è di soli 490 posti. La previsione di trasferire 60-70 detenuti maggiorenni dai penitenziari minorili rappresenta un ulteriore aggravio della situazione già insostenibile. I rappresentanti sindacali hanno già lanciato l’allerta, e ora anche i garanti dei detenuti chiedono un confronto chiarificatore con i dirigenti della giustizia minorile.
preoccupazioni espresse dai garanti
Roberto Cavalieri, garante regionale, e Antonio Ianniello, garante comunale, hanno manifestato serie riserve riguardo a questa proposta. I garanti hanno evidenziato che la zona di detenzione per i giovani adulti dovrebbe essere considerata un’”appendice” all’istituto penale minorile di Bologna. Essi mettono in guardia sui rischi di concentrare un numero così elevato di giovani con storie personali e problematiche detentive complesse in un ambiente già critico.
criticità della soluzione proposta
Secondo i garanti, vi è il rischio concreto di una “pericolosa influenza” da parte degli adulti sui giovani detenuti, anche se questi ultimi sarebbero formalmente separati. La soluzione, se attuata, è definita come una “pezza peggiore del buco”, data l’assenza di un piano educativo chiaro e di una reale disponibilità di spazi detentivi alternativi.
reazioni politiche e sociali
La consigliera Antonella Di Pietro ha espresso una forte opposizione al piano, sottolineando che il sovraffollamento attuale del carcere della Dozza genera malessere tra detenuti e operatori. La Di Pietro ha richiesto un coinvolgimento delle autorità competenti e delle realtà locali, per evitare potenziali incidenti che potrebbero derivare dall’afflusso di un numero elevato di soggetti problematici.
necessità di chiarimenti e azioni future
La consigliera ha auspicato un intervento diretto del Ministero per chiarire la situazione, anche attraverso un’interrogazione parlamentare. L’approccio suggerito include una collaborazione tra diverse città con istituti penali, al fine di delineare una strategia condivisa per gestire il problema del sovraffollamento e delle condizioni precarie dei detenuti.
rischi e future prospettive
Nonostante si tratti di un progetto temporaneo, la mancanza di informazioni certe su tempi e risorse necessarie per l’apertura di nuovi istituti minorili solleva preoccupazioni. Il rischio di un “parcheggio disumano” per i nuovi arrivati è elevato, in un contesto già segnato da un aumento dei problemi e dei tassi di suicidio all’interno delle carceri.
considerazioni finali
Le autorità competenti e gli attori sociali devono affrontare le sfide rappresentate da questa situazione con urgenza, mirando a una soluzione sostenibile e rispettosa dei diritti dei detenuti.