Monastero della Visitazione: La Fondazione Sant’Orsola Accoglie Malati e Famiglie con Amore e Cura

ristrutturazione del monastero della visitazione
Il monastero della Visitazione, storicamente adibito a residenza per monache di clausura per oltre due secoli, sta per essere sottoposto a un importante intervento di ristrutturazione. L’Arcidiocesi, insieme alla Fondazione Sant’Orsola, ha annunciato il lancio di una campagna per la progettazione dell’opera, che prenderà il via con un evento previsto a Palazzo Re Enzo il 15 marzo.
un luogo di spiritualità nel cuore della città
Entrando nel monastero, si ha l’impressione che il tempo si sia fermato. I segni della presenza secolare delle monache di clausura sono evidenti, con letti, targhette riportanti nomi e virtù cristiane, mansionario e regole inerenti alla vita quotidiana improntata sulla devozione. Questa struttura, nascosta nel centro di Bologna, è un vasto complesso di 3.500 metri quadrati coperti, affiancato da un giardino di 3.000 metri quadrati e protetto da mura alte otto metri, che l’hanno preservato dalle spinte dello sviluppo urbano.
Il Monastero della Visitazione, situato in via Mazzini, era stato fondato nel 1819 e ha ospitato fino a 60 monache dell’ordine. Nel 2019 la struttura ha chiuso definitivamente dopo il trasferimento delle ultime religiose. Con il passaggio della proprietà all’Arcidiocesi, si aprono nuove prospettive per questo spazio.
un progetto di accoglienza e comunità
Il presidente della Fondazione Sant’Orsola, Giacomo Faldella, ha delineato l’obiettivo di creare uno spazio di accoglienza e incontro, destinato a diverse fasce di persone, compresi bambini e anziani, malati e sani. Si prevede che gli spazi, un tempo utilizzati dalle monache, vengano trasformati in aree dedicate a coloro che necessitano supporto, inclusi chi giunge da altre regioni in cerca di cure.
spazi destinati al supporto sociale
Le stanzette, i corridoi e gli ambienti comuni del monastero verranno ristrutturati per ospitare iniziative mirate, come programmi di assistenza per anziani con Alzheimer e attività per bambini con sindrome di Down. Inoltre, vi è l’intenzione di sviluppare programmi di inserimento lavorativo per i più fragili.
coinvolgimento della comunità
Faldella ha sottolineato l’importanza di ascoltare le esigenze della parrocchia e della comunità locale, richiamando il coinvolgimento di organizzazioni non profit e di cittadini interessati. L’iniziativa sarà sostenuta dalla generosità di privati e imprese, desiderosi di contribuire alla realizzazione di un luogo in grado di portare avanti valori profondi e autentici. Nelle prossime settimane, la Fondazione avvierà una campagna consultiva per determinare il futuro del monastero.
Inoltre, la serata di raccolta fondi del 15 marzo a Palazzo Re Enzo rappresenterà un momento cruciale per supportare il progetto di ristrutturazione.