La Straordinaria Storia di una Donna Smarrita: Un Viaggio di Autodiscovery
il dramma della partenza
Arriva quel momento in cui i figli adulti decidono di lasciare la casa familiare per intraprendere una nuova vita. Per Anna, questa transizione viene vissuta come un vero e proprio tradimento. Il legame con il marito è ormai lacerato, e la partenza del figlio scaturisce in lei un profondo conflitto interiore. Questa situazione è al centro del lavoro teatrale ‘La madre’, scritto da Florian Zeller e presentato al Teatro Consorziale di Budrio. Protagonista è l’attrice Lunetta Savino, affiancata da Andrea Renzi, Riccardo Ardolino e Chiarastella Sorrentino, con la regia di Marcello Cotugno.
il ritratto di anna
Nel cercare di definire il personaggio di Anna, Lunetta Savino afferma: “Rappresenta una donna in crisi, che ha perso il proprio punto di riferimento. Ha sempre ritenuto che il suo ruolo fosse quello di madre e moglie, senza mai indirizzarsi verso una realizzazione personale. Ha concentrato tutte le sue energie sul figlio maschio in modo ossessivo, e quando lui se ne va, si sente esclusa e lasciata sola”. Andrea Renzi aggiunge: “La partenza dei figli segna un momento di svolta per molte famiglie. In Anna si manifesta un forte senso di inutilità, ulteriormente accentuato dalla distanza del marito, che tenta di colmare il vuoto con sporadiche interazioni o avventure”.
la rappresentazione del conflitto
L’evoluzione del conflitto è magistralmente illustrata nel testo. Lunetta Savino propone una riflessione: “La pièce alterna momenti seri a situazioni comiche. Le esperienze che Anna condivide possono essere solo frutto della sua immaginazione”. Secondo Renzi, “La scrittura di Zeller è poliedrica, poiché alcune scene si ripetono mostrando diverse prospettive degli stessi eventi. Questo lascia intendere che Anna potrebbe esagerare le situazioni, mentre il nocciolo del suo malessere resta il distacco dal figlio”.
una riflessione sul forte legame materno
La figura di Anna sembra rappresentare una realtà condivisa. Savino sottolinea: “Ci sono molte donne che vivono questa condizione, anche se spesso non lo ammettono per vergogna. Alla fine dello spettacolo, molte donne mi raccontano delle loro esperienze, dei loro figli problematici, o condividono il peso di una situazione simile”. Renzi accetta che, pur in modo meno intenso, molte madri possono rispecchiarsi in Anna, ricordando la sua esperienza personale di figlio unico con una madre protettiva.
esperienze personali delle attrici
Riguardo alla propria maternità, Lunetta Savino precisa: “Ho avuto una madre differente. Si è realizzata come professionista e ha sempre supportato la mia crescita personale. È stata per me un modello positivo”. Riguardo alla sua esperienza come madre, aggiunge: “Nonostante sia una madre di un figlio unico, cerco di non replicare il comportamento di Anna, consapevole dell’istinto protettivo che può emergere in tali situazioni”.
madri nello spettacolo
Nel corso della sua carriera, Savino ha interpretato molte madri forti e appassionate. Quando le viene chiesto quale personaggio le sia rimasto più nel cuore, risponde: “Sono particolarmente legata a ‘Il figlio della luna’, che racconta la storia di Lucia, madre di Fulvio, un tetraplegico divenuto fisico nucleare. La sua determinazione nel combattere per il futuro di suo figlio la rende una figura indimenticabile”.