La ribellione dello ‘studium’: come l’università abbandonò Bologna e cambiò la storia

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La storia di Bologna è segnata da eventi significativi, e uno di questi è il trasloco di studenti e professori dell’Università in segno di protesta. Questo episodio, che si colloca nel XIV secolo, unisce elementi di conflitto politico e sociale, rivelando tensioni che sono ancora vive nella memoria collettiva della città.

Contesto storico

Nel XIV secolo, Bologna affrontava periodi difficili, caratterizzati dalla diffusione della peste e dai conflitti tra il Papato e l’Impero. Contrasti tra guelfi e ghibellini si manifestavano anche sotto le celebri Due Torri, con famiglie rivali come i Pepoli e i Gozzadini che si contendevano il potere.

Il signore di Bologna

Nell’anno 1321, Romeo Pepoli, banchiere e influente signore della città, si trovava in una situazione precaria a causa della rivalità con Testa Gozzadini, un affermato commerciante. La causa della discordia si intensificò quando si sviluppò una storia d’amore contrastato tra Giacomo da Valenza, uno studente spagnolo, e Costanza, figlia di Chilino Zagnoni. La famiglia di Costanza si oppose a questa unione, portando Giacomo a rapirla.

Reazioni alla rivolta

Una volta avvenuto il rapimento, Giacomo e i suoi compagni furono giudicati e condannati a morte. La sentenza venne eseguita pubblicamente, generando scontri violenti tra la popolazione, sfociando in una protesta improvvisa da parte di studenti e professori.

La protesta degli studenti

In un atto di protesta plateale, gli studenti e i docenti decisero di abbandonare in massa l’Università e trasferirsi a Siena. Questo gesto di disobbedienza segnò un momento cruciale e dimostrò l’unione tra il corpo docente e gli studenti contro le ingiustizie percepite. Roma riuscì a scampare alla cattura, lanciando monete d’oro per confondere i suoi inseguitori, secondo la leggenda.

L’accordo per il ritorno

Successivamente, gli studenti richiesero alcune condizioni per ritornare a Bologna, tra cui:

  • Scuse pubbliche da parte del giudice che aveva emesso la condanna.
  • Bandire Chilino Zagnoni e i suoi familiari dalla città.
  • Considerazione degli studenti stranieri allo stesso piano dei bolognesi.

Nel 1322, queste richieste furono accettate dal governo bolognese, con l’approvazione del Papa e del vescovo locale. Gli studenti e i professori poterono così rientrare nella loro amata Bologna.

Riflessi nella cultura contemporanea

Il racconto di questo episodio epocale è stato ripreso nel podcast “Il Resto di Bologna”, disponibile su varie piattaforme audio. La narrazione, ispirata dal lavoro di autori come Barbara Baraldi, ci accompagna alla scoperta di quei momenti significativi che hanno plasmato la storia bolognese.