Export verso gli USA: le incognite sui dazi e le nuove opportunità da cogliere

Intrecci economici tra Italia e Stati Uniti
La recente situazione economica tra Italia e Stati Uniti, in particolare sotto l’amministrazione di Donald Trump, ha suscitato diverse interrogazioni riguardanti l’eventuale incremento dei dazi. Lucio Miranda, presidente della società di consulenza ExportUsa, ha fornito alcune indicazioni rassicuranti sul futuro delle relazioni commerciali tra i due paesi.
Le dichiarazioni di Lucio Miranda
Miranda ha dichiarato che “non ci sarà un aumento dei dazi Usa nei confronti dell’Italia dopo l’insediamento del presidente Donald Trump”, almeno nel breve termine. ExportUsa, con sedi a Rimini, Bruxelles e New York, si dedica ad assistere le imprese italiane interessate a espandere le loro attività negli Stati Uniti. Il presidente ha evidenziato che, con il ritorno di Trump, l’attenzione verso i dazi è cresciuta, ma per il momento non c’è un incremento previsto.
Riflessioni sull’impatto dei dazi
Secondo Miranda, aumentando i dazi non si andrebbe a riequilibrare il deficit commerciale americano, ma piuttosto si si adotterebbero come strumento di negoziazione. Attualmente, l’unico aumento sicuro appare quello previsto per Canada e Messico, con tariffe fissate al 25%. Sarà necessaria l’istituzione di una commissione per sondare l’impatto di eventuali dazi, analizzando ciascun paese.
Deregulation e semplificazione burocratica
Un aspetto che potrebbe favorire le aziende è la deregulation prevista da Trump. Il presidente si è proposto di eliminare dieci regolamenti per ogni disposizione nuova introdotta, un miglioramento rispetto alla precedente amministrazione, dove il rapporto era di sole due norme eliminate per ogni nuova disposizione. Miranda ha notato come la semplificazione burocratica possa essere vantaggiosa soprattutto per le piccole e medie imprese che affrontano una crescente complessità amministrativa.
Il ruolo di Emilia-Romagna e Marche
Le regioni italiane più coinvolte nel commercio con gli Stati Uniti sono l’Emilia-Romagna, seconda per export verso gli Usa, e le Marche, dove il 9% dell’export si dirige verso l’America. Miranda ha rassicurato le aziende di queste regioni, affermando che non ci sarà un aumento dei dazi, sottolineando come anche un lieve incremento delle tariffe non dovrebbe compromettere la domanda, grazie al favorevole rapporto di cambio tra dollaro ed euro. Inoltre, le aziende marchigiane e emiliane si distinguono per produzioni di alta qualità e tecnologie innovative.
Prossimi sviluppi economici
Le future sfide economiche nel rapporto Italia-Usa includeranno importanti appuntamenti come la presentazione di un rapporto commerciale che chiarirà la situazione relativa ai dazi e identificherà le concessioni da entrambe le parti. Inoltre, si attenderanno i risultati delle aste di rifinanziamento del debito pubblico Usa, attesi già da qui a giugno e settembre, i quali potranno influenzare la direzione della politica monetaria e i tassi d’interesse statunitensi.