Elisabetta Franchi indagata per stalking: la verità dietro la controversa vicenda con l’ex consulente

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la situazione legale di elisabetta franchi

Elisabetta Franchi, stilista di origini bolognesi e fondatrice di Betty Blue Spa, si trova ad affrontare gravi accuse che potrebbero condurla a un processo per stalking. L’inchiesta, diretta dal pubblico ministero Luca Venturi in collaborazione con la squadra mobile, è emersa a seguito di una querela presentata da una sua ex consulente. Le accuse riguardano comportamenti ritenuti diffamatori volti a screditare la donna nell’ambito professionale e privato.

accuse e comportamenti contestati

Gli investigatori hanno focalizzato la loro attenzione su un post pubblicato su Instagram da Franchi, in cui venivano espressi commenti di natura denigratoria verso la ex collaboratrice. Nel post si menziona una “migliore amica” che avrebbe tradito la fiducia della stilista. I follower della Franchi avrebbero immediatamente identificato la persona coinvolta, utilizzando il suo soprannome. La vittima, che esercita la professione di broker, ha deciso di denunciare l’accaduto.

messaggi intimidatori e campagne diffamatorie

Franchi avrebbe anche inviato un messaggio alla parte offesa, minacciando di comportarsi come un “tsunami” se non fosse stata rispettata la verità. La controversia sembra essere iniziata nel febbraio dell’anno precedente, quando la stilista, che aveva intrattenuto un legame sia personale che professionale con la consulente, avrebbe insinuato la presenza di un inverosimile legame tra la donna e il proprio compagno, esprimendo tali affermazioni a diversi amici comuni e scrivendo anche al compagno della vittima.

conseguenze e impatto sulla vita della vittima

Le indagini hanno rivelato che il comportamento di Franchi, rappresentata dall’avvocato Paolo Creta, ha causato la generazione di ansia e paura nella vittima, alterando in maniera significativa le sue abitudini quotidiane e operando impatti sul suo lavoro. Tra i comportamenti contestati, vi è una visita di Franchi presso la sede di una banca con cui la vittima collaborava. Durante tale visita, la stilista avrebbe accusato l’ex consulente di scarsa professionalità e avrebbe chiesto misure correttive, che Non sono state adottate.