Dazi USA: Settori del Made in Bologna a Rischio e Come Affrontare l’Allerta delle Imprese

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politiche tariffarie e export a bologna

Le recenti dichiarazioni del presidente statunitense Donald Trump riguardanti l’imposizione di dazi su prodotti importati negli Stati Uniti hanno sollevato preoccupazione all’interno del tessuto produttivo di Bologna. Tali misure potrebbero influenzare in modo significativo le comunicazioni commerciali tra gli USA e l’Unione Europea, un blocco di grande rilevanza per il mercato bolognese.

la relazione commerciale con gli usa

Nell’ultimo biennio, gli Stati Uniti hanno rappresentato la principale destinazione per l’export bolognese, con vendite che superano i 2,5 miliardi di euro, segnando un incremento del 3,8% rispetto all’anno precedente e un notevole 40,3% in cinque anni. Questa cifra corrisponde al 13% dell’export totale delle imprese locali.

Le posizioni delle altre nazioni si ritrovano in questo ordine:

  • Germania: 2,1 miliardi di euro
  • Francia: circa 1,5 miliardi di euro

l’export regionale

Bologna gioca un ruolo sempre più significativo nell’export dell’Emilia-Romagna, contribuendo quasi al 25% delle esportazioni della regione verso l’America, che totalizzano circa 10,5 miliardi di euro. Si tratta di un incremento significativo rispetto ai dati pre-pandemia, dimostrando la crescente centralità della città nel panorama commerciale.

Riguardo al valore complessivo dell’export italiano verso gli USA, nel corso degli anni si è assistito a una crescita di oltre due miliardi di euro, passando da 65 miliardi nel 2022 a oltre 67,27 miliardi nel 2023.

settori maggiormente colpiti

I settori più vulnerabili alle nuove misure tariffarie comprendono:

  • mezzi di trasporto: 39,2%
  • macchinari: 36,2%
  • computer ed elettronica: 5,4%
  • abbigliamento: 4,8%
  • prodotti alimentari: 1,7%
  • agricoltura: 0,1%

Questi settori rappresentano la maggior parte delle esportazioni bolognesi verso gli Stati Uniti, mentre l’agricoltura e i prodotti alimentari potrebbero essere particolarmente suscettibili ai colpi delle nuove tariffe.

strategia per il futuro

Se l’accesso al mercato statunitense dovesse diventare più complicato, sarà imperativo per l’economia bolognese esplorare opportunità di espansione in altri mercati già presenti, riducendo così la dipendenza dagli Stati Uniti per le esportazioni.

Le nazioni che seguono gli USA nella classifica dell’export bolognese includono:

  • Giappone: 1,13 miliardi di euro
  • Regno Unito: 1 miliardo di euro
  • Polonia e Spagna: entrambe a circa 826 milioni di euro
  • Cina: 620 milioni di euro
  • Turchia: 484 milioni di euro
  • Russia: 300 milioni di euro