Daspo agli ultras: il caso degli scontri contro le scuole Besta e le sue ripercussioni

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Bologna, il recentissimo episodio riguardante i provvedimenti Daspo ha suscitato un acceso dibattito tra i tifosi e le autorità. Tre tifosi, definiti “attivisti”, sono stati colpiti da effetti legati a scontri avvenuti durante una protesta contro il taglio degli alberi necessario per la costruzione delle nuove scuole Besta. Questi eventi hanno portato a un’applicazione controversa del divieto di accesso a manifestazioni sportive.

definizione di daspo fuori contesto

Il Daspo “fuori contesto” è una misura introdotta nel 2019. Questo strumento permette l’interdizione degli impianti sportivi per coloro considerati responsabili di alcuni reati negli ultimi cinque anni, indipendentemente dal fatto che essi siano stati commessi in ambito sportivo o meno. L’obiettivo principale è prevenire il ripetersi di comportamenti illegali o violenti durante gli eventi sportivi.

motivazioni alla base dei provvedimenti

I tre Daspo emessi sono la conseguenza di scontri avvenuti a giugno in occasione di una manifestazione contro i lavori pubblici. Durante tali eventi, si sono registrati attacchi agli agenti di polizia, che hanno portato a undici feriti tra le forze dell’ordine e a denunce per diversi manifestanti.

conseguenze dei provvedimenti

La Divisione Anticrimine ha notificato i provvedimenti agli interessati, tutti noti tifosi di calcio. Oltre ad affrontare la denuncia in seguito agli scontri, due dei tre tifosi possiedono già precedenti Daspo per altre violenze accadute prima e dopo le partite del Bologna. Di conseguenza, sono stati sottoposti a obbligo di firma presso il commissariato più vicino in occasione delle gare.

la contestazione dei tifosi

In risposta ai provvedimenti, il 30 dicembre, durante la partita di serie A tra Bologna e Verona, alcuni sostenitori hanno esposto uno striscione nella curva Andrea Costa. Questo striscione recitava “Daspo fuori contesto – il vostro ennesimo pretesto – diffidati a presto”, esprimendo chiari segni di contrarietà verso le decisioni puntate dal questore.