Bologna nel passato: il misterioso stoccaggio dei rifiuti nei cortili storici

storia della gestione dei rifiuti a Bologna

Nel 1890, la gestione dei rifiuti nella città di Bologna venne affidata a un’impresa privata, la quale si trovò a dover affrontare la questione dell’individuazione di spazi adeguati per lo stoccaggio temporaneo dei rifiuti raccolti. Furono individuati alcuni cortili di edifici privati da affittare, localizzati in vie come Frassinago, Torleone, Santa Croce e del Borgo. Dopo un periodo di 24 ore, i rifiuti accumulati venivano caricati su carri capienti e trasferiti in una discarica situata al di fuori del perimetro urbano. Prima di tale trasferimento, i rifiuti ‘umidi’ venivano separati per essere riciclati e trasformati in concime.

il cambio di gestione e l’espansione del servizio

Nel 1909, il Comune di Bologna avviò una nuova gara d’appalto per la gestione dei servizi di nettezza urbana. La gara fu vinta dalla ditta Zamboni, che scelse di utilizzare come discarica la lunetta Alvisi, situata fuori Porta Zamboni. Questo passaggio segnò un’importante trasformazione nel sistema di raccolta e gestione dei rifiuti, introducendo pratiche più organizzat e strutturate.

la creazione dell’azienda municipalizzata

Nel 1946, il Comune decise di formalizzare e centralizzare la gestione della nettezza urbana costituendo l’Azienda Municipalizzata Nettezza Urbana, comunemente conosciuta con l’acronimo Amnu. Questa modifica rappresentò un ulteriore passo avanti nella professionalizzazione e nell’efficienza della gestione dei rifiuti a Bologna.