Alluvione a Bologna: Regione e Comune insieme per interventi urgenti sul Ravone

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Bologna, il 19 gennaio 2025, ha visto un’importante iniziativa da parte del governatore Michele de Pascale e del sindaco Matteo Lepore, i quali, durante un sopralluogo nelle aree alluvionate, hanno delineato strategie per garantire la sicurezza idraulica del territorio. Questo intervento si prefigge di rafforzare la collaborazione tra Regione, Comune e altri enti per una gestione efficace dei torrenti bolognesi, con particolare attenzione al Torrente Ravone.

creazione di una cabina di regia

È stata istituita una cabina di regia unica tra Regione, Comune e Città metropolitana, finalizzata alla pianificazione e attuazione di interventi post-alluvione. Questa decisione è stata commentata dal sindaco Lepore, sottolineando la necessità di un approccio unificato per affrontare rapidamente le criticità dell’alluvione e promuovere la sicurezza idraulica nella città e nell’area metropolitana.

fasi degli interventi

interventi urgenti di breve termine

La prima fase si concentra su misure urgenti per ripristinare le funzionalità delle opere danneggiate dall’alluvione. Tra queste vi sono:

  • Ripristino delle coperture divelte dei canali
  • Sistemazione dei canali nelle vie Andrea Costa, Zoccoli, Brizio e Monte Nero

Un gruppo tecnico è stato incaricato di individuare e risolvere rapidamente queste problematiche.

interventi mirati

La seconda fase prevede l’analisi di interventi specifici nei canali, volti a rimuovere i restringimenti della portata idraulica, spesso causati da opere private.

studio idraulico per la sicurezza strutturale

Infine, la terza fase si dedicherà al completamento dello studio idraulico già in corso, che mira a garantire la sicurezza strutturale del sistema idrico bolognese. In questa fase saranno individuate opere specifiche e strumenti attuativi, con una successiva quantificazione dei costi e delle fonti di finanziamento.

coordinamento sul territorio

Un team tecnico sarà creato sul territorio metropolitano per facilitare il coordinamento e il lavoro tra le varie entità coinvolte nella gestione dell’assetto idrogeologico, con particolare attenzione alle zone collinari, in particolare a quella della Val di Zena, gravemente colpita dagli eventi dell’autunno scorso.