Truffa SMS: Come un Medico è Stato Raggirato per Oltre 20mila Euro
Un caso di truffa afferente allo smishing ha colpito recentemente una dottoressa a Bologna, portando alla perdita di oltre ventimila euro. Lo smishing, una forma di frode tramite messaggi SMS, continua a rappresentare un grave problema, con le vittime che spesso si trovano in situazioni di vulnerabilità.
Descrizione del raggiro
La vittima ha ricevuto un SMS da una presunta società che amministrava la sua carta di credito, avvisandola di un problema con il suo conto. Preoccupata dalla comunicazione, la donna ha cliccato sul link fornito nel messaggio. A seguito di questo, è stata contattata da un sedicente operatore di nome Luca, il quale le ha comunicato che era stata ingannata. Il finto operatore le ha quindi suggerito di recarsi a uno sportello ATM per trasferire la somma residua, pari a 20.900 euro, in un conto definito come “più sicuro”. Questo sbaglio le è costato caro, poiché il conto era, in realtà, intestato al truffatore stesso.
Identificazione del truffatore
Una volta consapevole di essere stata frodata, la dottoressa ha richiesto assistenza ai carabinieri, che hanno avviato un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica. Grazie alle indagini svolte dai militari dell’Arma, è stato possibile identificare il presunto responsabile del crimine, un uomo di quarantanove anni, disoccupato e con precedenti penali.
Lo smishing: una minaccia crescente
Lo smishing consiste nell’invio di messaggi SMS fraudolenti con l’obiettivo di ottenere informazioni riservate. Spesso, i criminali chiedono alla vittima di cliccare su link dannosi o di inserire dati sensibili su siti web progettati per ingannare.
In alcuni casi, i truffatori si spacciano per familiari, richiedendo assistenza o informazioni personali, approfittando così della buona fede della vittima.
Raccomandazioni delle forze dell’ordine
- Evitate di aprire messaggi provenienti da mittenti sconosciuti.
- Non rispondere a SMS che richiedono dati personali come utenze, password o codici di sicurezza.
- Cambiare immediatamente le password e abilitare l’autenticazione a due fattori se si è condiviso qualche informazione.
- In caso di condivisione di dati sensibili, contattare il proprio istituto bancario per bloccarsi le carte di pagamento.