Soluzione innovativa: un canale di scolo per salvare il lago effimero della frana

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Il recente intervento della sottosegretaria della presidenza della Regione, Manuela Rontini, ha avuto luogo a causa della frana attivata nella località Ca’ di Sotto, in San Benedetto Val di Sambro. In seguito alle avverse condizioni metereologiche delle ultime settimane, il fenomeno franoso ha richiesto una valutazione urgente e mirata.

monitoraggio della frana a san benedetto val di sambro

In un comunicato ufficiale della Regione, è stato riportato che è stato effettuato un nuovo sopralluogo. Durante questa ispezione, Manuela Rontini è stata affiancata da esperti dell’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione Civile, nonché dai sindaci di San Benedetto, Alessandro Santoni, e di Monzuno, Bruno Pasquini. I tecnici del Comune e dell’Unione dei Comuni dell’Appennino Bolognese hanno partecipato attivamente all’incontro.

priorità della sicurezza

Rontini ha sottolineato l’importanza della sicurezza dei cittadini, dichiarando che le istituzioni sono impegnate nella risoluzione della situazione. Un progetto in corso prevede la creazione di uncanale di sfioro per regolare il deflusso dell’acqua e prevenire possibili esondazioni. Le condizioni meteorologiche attuali sono state considerate un fattore critico in questa situazione.

dissesto idrogeologico e danni al territorio

Il sindaco Santoni ha evidenziato che il problema è di ampia portata e varia a seconda delle diverse aree del territorio. Alcuni edifici hanno subito danni diretti a causa della frana, mentre altri sono minacciati dall’aumento del livello dell’acqua, creando preoccupazioni per infrastrutture essenziali tra cui strade, cabine elettriche, acquedotto e depuratore.

  • Manuela Rontini – Sottosegretaria alla presidenza
  • Alessandro Santoni – Sindaco di San Benedetto
  • Bruno Pasquini – Sindaco di Monzuno
  • Esperti dell’Agenzia regionale della Sicurezza territoriale
  • Tecnici del Comune e dell’Unione dei Comuni dell’Appennino Bolognese

lavori in corso e strategie di intervento

I lavori sono stati incessanti per oltre due mesi. La frana ha bloccato il deflusso del torrente Sambro, provocando l’accumulo d’acqua in un invaso e la formazione di un lago, situazione già verificatasi nel 1994. Le elettropompe sono attive per mantenere il livello dell’acqua entro limiti di sicurezza, soprattutto a causa delle piogge e dello scioglimento della neve. Da un mese, i tecnici sono al lavoro per realizzare uncanale di sfioro, che dovrebbe sostituire l’uso delle pompe per gestire l’acqua in eccesso.

monitoraggio continuo dalla comunità scientifica

La frana, che si è riattivata a seguito delle intense piogge del 19 ottobre, è oggetto di monitoraggio costante da parte di esperti, inclusi ricercatori dell’Università di Bologna. La situazione impone l’adozione di misure urgenti per garantire la sicurezza e la stabilità delle aree circostanti.