Petizione contro la nuova ciclabile di via Frassinago: scopri perché tanti cittadini si oppongono

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Il nuovo tratto di ciclabile che collega Porta Saragozza a via Frassinago ha innescato un acceso dibattito politico, alimentato anche da una raccolta firme avviata da alcuni partiti. Questo progetto ha suscitato opinioni contrastanti e diverse proposte alternative sul suo sviluppo.

la polemica sulla ciclabile

Nei giorni scorsi è stata avviata una raccolta firme per rivedere la decisione di realizzare il nuovo tratto ciclabile. Enrico Cevolani e Francesca Scarano, capigruppo di Fratelli d’Italia, hanno espresso forte disapprovazione, affermando che “la ciclabile in quel luogo rappresenta un disagio per i residenti e un danno alle attività commerciali”. Inoltre, la critica si è concentrata sulla perdita di 30 posti auto in via Frassinago a fronte del limitato recupero di alcuni stalli a Porta Saragozza.

proposte alternative

Cevolani e Scarano hanno anche ricordato una proposta precedente, presentata nel 2018, che prevedeva un percorso alternativo attraverso vicoli più centrali, un’idea non considerata dall’amministrazione comunale. In risposta, Nicola Stanzani di Forza Italia ha cercato un approccio più collaborativo, suggerendo la trasformazione di via Frassinago, via Ca’ Selvatica e via Santa Caterina in strade urbane ciclabili con priorità per la ciclabilità, mantenendo però i posti auto.

sostegno e opposizione alla nuova ciclabile

La Consulta della bicicletta ha manifestato sostegno per il progetto, considerando l’opera cruciale per sviluppare una rete ciclabile integrata. Hanno definito le obiezioni avanzate come strumentali, affermando che i rischi sulla nuova ciclabile dipendono più dai comportamenti degli utenti della strada che dall’infrastruttura stessa.

interventi in consiglio comunale

Simona Larghetti, rappresentante della Coalizione civica, ha aggiunto che la Zona 30 in via Frassinago esiste dal 1989 e che è necessario percorrere un cammino di maggiore sicurezza per tutti gli utenti, sottolineando l’importanza di una continuità lungo tutta la strada che serva anche le esigenze scolastiche. La sua posizione chiarisce che l’area non è solo a beneficio dei residenti, ma per l’intera comunità bolognese.