Arresti per Spaccio di Cocaina: Di Martino e i Suoi Complici smantellati nell’Operazione Antidroga

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Un recente blitz condotto dalla polizia ha portato alla luce un’importante rete di spaccio di cocaina attiva nel quartiere Pilastro di Bologna. Grazie a intercettazioni e indagini approfondite, è emersa la figura carismatica e pericolosa di Mario Di Martino, considerato il capo della banda. Le dichiarazioni rivelatrici e la professionalità mostrata dagli indagati mettono in evidenza la complessità del fenomeno criminale.

il capitano della banda

Mario Di Martino ha rivelato, in una conversazione con Ossama Soltami, che, per la somma di 70mila euro, non esitava a sacrificare persino legami affettivi, esprimendo un atteggiamento opportunistico e privo di scrupoli. La conversazione, registrata dalla Squadra mobile, ha messo in luce la tensione all’interno del gruppo, in seguito a un furto subito dai fratelli Abidi di due chilogrammi di cocaina. Questo evento ha sollevato interrogativi sulla capacità di pagamento e sul potere di controllo di Di Martino.

dinamiche interne e modalità operative

Il contesto investigativo ha rivelato anche la stabilità e l’elevata pericolosità dei membri coinvolti. Secondo il giudice per le indagini preliminari Maria Cristina Sarli, il gruppo si contraddistingueva per una “temibile professionalità a delinquere”. I membri facevano uso di chat criptate per comunicare, una pratica tipica di gruppi criminali strutturati, permettendo loro di rimanere in contatto senza attirare l’attenzione delle forze dell’ordine.

il segnale di allerta per le autorità

Risulta allarmante, come evidenziato dalla gip, che neppure le misure cautelari precedenti, gli arresti o i sequestri abbiano sortito un effetto deterrente. La capacità degli indagati di riorganizzarsi e proseguire nelle loro attività illecite appare significativa. Inoltre, le modalità di comunicazione utilizzate, come i linguaggi cripto-grafati per riferirsi a diverse sostanze, riflettono una consapevolezza acuta circa le operazioni delle forze dell’ordine.

terminologia codificata utilizzata dai pusher

Tra i termini usati per mascherare le attività illecite spiccavano:

  • ‘pappardelle’ per i chili di cocaina
  • ‘palle’ per partite di marijuana
  • ‘caffè’ per l’eroina

Questo linguaggio, sebbene camuffato, era utilizzato in contesti di spaccio ben definiti e registrati attraverso cimici installate sui veicoli degli spacciatori.

la continuazione dell’attività illecita

Nonostante i controlli intensificati, Di Martino ha continuato la sua attività di spaccio fino all’intervento delle forze dell’ordine. Tale comportamento evidenzia non solo il suo coraggio imprudente, ma anche un’affermazione di potere all’interno della rete criminale. La cattura di 22 individui legati a questa struttura criminale sottolinea l’importanza dell’operazione condotta dalla polizia e la necessità di un’azione costante per contrastare tali fenomeni.